FAB LAB ITALIA. Questa sarà la nuova destinazione d’uso
dell’ex complesso manifatturiero La Perla. La fabbrica tradizionale diventa
fabbrica 2.0.
Fab Lab Italia ospiterà, attraverso una selezione, creativi,
artisti, designer, ingegneri, educatori che in un tempo definito, avranno lo
spazio e il supporto necessario per sviluppare e rendere reale la loro idea,
che sia un oggetto fisico che un progetto immateriale culturale o tecnologico.
Alla fine del processo creativo, sarà data loro visibilità e risonanza
comunicativa grazie agli spazi espositivi, di incontro e dibattito dedicati
agli argomenti inerenti al loro campo d’azione. Per il tempo di sviluppo del
progetto, gli operatori avranno la possibilità di essere ospitati nelle
strutture ricettive interne.
Lo spazio è anche aperto al pubblico, che potrà visitarlo in
tutte le sue parti, venire a contatto con i processi produttivi e partecipare
agli eventi formativi e culturali: il tutto sarà studiato per essere
usufruibile e coinvolgente anche per i bambini, ad esempio attraverso workshop
ludici e didattici.
L’intervento progettuale ha lo scopo di valorizzare e
rendere riconoscibile l’edificio senza snaturare il suo attuale aspetto, forte
per la sua qualità architettonica.
Il nastro rosso avvolge e passa attraverso l’involucro
edilizio rappresentando il nastro trasportatore
che entra nella fabbrica portando innovazione e idee fresche, ma
richiama alla mente anche il mondo del tessile, antica destinazione d’uso
dell’edificio. La funzione del nastro è anche fortemente pratica: dà una forte
riconoscibilità sia dal livello stradale (la tettoia che parte dal parcheggio e
passa sopra la strada è visibile anche da lontano) che a livello aereo. Viviamo
infatti in un’epoca dove la ricerca dei luoghi attraverso le mappe satellitari
web è importantissima e leggere “Fab Lab Italia” realmente sul nastro che passa
in copertura dà un plus notevole all’edificio. Il nastro durante il suo
percorso diventa a sud tettoia a protezione dai raggi solari e sul tetto piccolo
teatro all’aperto.
Una volta che l’utente varca l’ingresso, mantenuto
nell’attuale posizione, ha la possibilità di decidere se prendere la rampa alla
sua sinistra che lo porta al piano primo, nei fab lab concettuali dove si
sviluppano progetti culturali o
proseguire al piano terra attraversando il nuovo giardino interno per entrare
nell’area dedicata ai fab lab hardware. Qui nuovi macchinari e lavorazioni
daranno vita agli oggetti del futuro.
Appena entrati troviamo il punto di controllo ad accoglierci
e indirizzarci: lungo gran parte del perimetro sono situati i fab lab e nel
corpo isolato l’area espositiva dedicata ai prodotti dei fab lab residenti e di
tutta Italia. I primi hanno la possibilità di esporre temporaneamente anche
nelle bacheche prospicienti a loro stessi. Una sala riunioni e una piccola sala
conferenze sono disponibili per la comunità nell’area centrale, a ridosso del
giardino interno. Una segreteria gestirà tutti gli spazi e i metodi per il loro
affidamento.
Gran parte dei collegamenti verticali e dei servizi
esistenti vengono mantenuti, ma una nuova scala monumentale che collegherà
tutti i piani sarà inserita in prossimità dell’ingresso.
Al secondo piano, oltre a quello a già detto, saranno create
delle aule/laboratorio didattico e una teatro/sala conferenze. Il nastro gioca
a questo piano un ruolo importante con la maggior parte dei suoi
attraversamenti: entra a sud, uscendo a est creando così la terrazza per il
bar; dopo essere passato in copertura, rientra nella zona verde e fuoriesce
come rampa nella facciata nord.
Infine al terzo piano diamo spazio a un ampio
ristorante/mensa con bar a servizio di tutti gli abitanti del fab lab e per i
suoi visitatori.
Il corpo di fabbrica che crea il grande portale di ingresso
conterrà le strutture destinate all’accoglienza: al piano terra la reception e
gli uffici che gestiranno i mini appartamenti per gli ospiti del fab lab al
primo e al secondo piano e le stanze dell’albergo
dell’arte all’ultimo piano nella parte a ponte.
Il progetto ha partecipato al Concorso di idee per il recupero dell'ex stabilimento Perla, Quarto Inferiore
(Granarolo, Bologna)
PROGETTISTI:
ARCHITETTI ALLA DECIMA, PAOLO MONTI, MARCO BRACCINI, MARIO CENCI, IRENE CINI, NICOLETTA FIORENTINI, FRANCESCO IOZZIA, GAEL PIOMBANTI, MICHELA SIMONELLI,